Per questo post mi ispiro a un brano del vangelo di Luca, dove si racconta di un uomo ferito, assalito dai briganti.
Non si ferma un sacerdote a soccorrerlo, avrebbe fatto tardi, forse doveva celebrare la funzione religiosa, o forse era un semplice manzoniano don Abbondio.
Non si fermerà neanche un levìta che pure sarebbe un guardiano di Dio, di quel Dio umano fatto di ori e incensi, templi e sfarzo, quel Dio che può esistere soltanto nella mente umana, non certo nella concezione di Ente soprannaturale, per chi vuol crederci ovviamente.

Si ferma invece un Samaritano, un mercante della Samaria… una specie di bancarellaro extracomunitario dei nostri giorni. Uno a cui si risponde “no no, non mi serve niente, levati di qui…” prima ancora che ci porga la sua domanda. Quel Samaritano si prenderà cura dell’uomo, lo fascerà, lo porterà in un albergo per viaggiatori assumendosi i costi delle cure.

Bella parabola, una parabola che non ha nulla di inverosimile, anche oggi -raramente per la verità- incontriamo il nostro Samaritano per strada. Ricordo ad esempio i due extracomunitari nigeriani che, pur non avendo permesso di soggiorno, intervennero in favore di una coppia di anziani presso la stazione ferroviaria di Palermo mentre un folle li massacrava a martellate. Riuscirono a bloccarlo fino all’arrivo della Polfer che operò poi l’arresto. Per i due anziani purtroppo era troppo tardi, morirono dopo poco lui, dopo settimane di agonia lei. Ma solo quei due “samaritani” non ebbero paura, mentre il resto della gente urlava o fuggiva via. Qualcuno cristianamente dopo aver assunto l’Eucarestia la domenica precedente, e prima di assumerne un’altra la domenica successiva per “lavarne la colpa”.

O il caso dell’uomo annegato per salvare un uomo. Anche in questo caso era un extracomunitario senza permesso di soggiorno che vendeva i suoi oggettini in una spiaggia dell’Adriatico. Ancor più sfortunato perché salvò l’italiano ma annegò lui.
Ma era solo uno sporco negro samaritano che non meritò nemmeno la comprensione dell’italiano salvato che, incurante della morte di quell’uomo se ne andò fra il brusio dei bagnanti. Incapaci di urlargli almeno la loro vergogna.

Ma questo mondo, quando legge le parole di un semplice essere umano di nome Gesù, ne intuisce almeno il senso? Esisterà un Samaritano dei giorni nostri che sarà compreso? Questo dubbio mi tormenta ormai…

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Mi piace ascoltare, non semplicemente sentire. Il dialogo non è "parlare" ma consentire alle anime di incontrarsi

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