Il comandante della Marina Militare iraniana, ammiraglio Habibollah Sayyari, ha annunciato all’agenzia ufficiale Irna che navi militari iraniane sarebbero entrate nel Mediterraneo attraverso lo Stretto di Suez. L’operazione, che non è comunque la prima nell’ultimo anno, avrebbe il duplice scopo di mostrare la potenza della Repubblica Islamica e, al contempo, di portare un messaggio “di pace e amicizia” ai Paesi della Regione.

Le due navi sono l’incrociatore  “Shahid Qandi” e la nave cisterna “Kharg”. Entrambe sarebbero dirette verso le coste siriane. Le due unità già all’inizio di febbraio hanno effettuato uno scalo tecnico a Gedda, in Arabia Saudita. Iran e Siria hanno infatti firmato un accordo per la cooperazione nell’addestramento navale e Teheran non ha alcun trattato navale in vigore con altri Paesi della Regione. Il transito nel Canale che Israele definisce  una “provocazione” è stato autorizzato dalle autorità militari egiziane.

Secondo la televisione iraniana “Al Alam”, citata dal quotidiano israeliano Haaretz, le due navi iraniane avrebbero attraversato oggi il Canale di Suez e sarebbero dirette in Siria. Ma l’agenzia Fars ha invece smentito la notizia ed ha precisato che le navi attraverseranno il Canale di Suez solo nella giornata di domani. È quindi mistero sulla effettiva portata della notizia. Certo qualcosa a Suez si muove.

Già nel febbraio 2011 la Marina iraniana aveva effettuato operazioni nel Mediterraneo suscitando le ire di USA e Israele. Erano le prime manovre dopo la rivoluzione del 1979 che portò al rovesciamento dello Scià e alla nuova Repubblica islamica.

Luigi Asero

 

 


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