Virginia Raggi, sindaco di Roma, è stata assolta con formula piena dall’accusa di falso documentale per la nomina di Renato Marra alla direzione del dipartimento Turismo del Comune di Roma. Il giudice monocratico Roberto Ranazzi dopo 45 minuti di camera di consiglio ha assolto la sindaca perché il fatto non costituisce reato. Ieri il procuratore aggiunto Paolo Ielo aveva chiesto una condanna a 10 mesi con la concessione delle attenuanti generiche.

Alla lettura del dispositivo, Raggi si è commossa ed è corsa ad abbracciare gli avvocati e il marito. Le mani al viso, un pianto liberatorio e con loro un lungo abbraccio.

Questo il primo commento a caldo di Virginia Raggi sulla propria pagina Facebook.

#ATestaAlta

Assolta. Con questa parola il Tribunale di Roma, che ringrazio e rispetto per il lavoro svolto, ha messo fine a due anni in cui sono stata mediaticamente e politicamente colpita con una violenza inaudita e con una ferocia ingiustificata. Due anni durante i quali, però, non ho mai smesso di lavorare A TESTA ALTA per i miei cittadini. Li ringrazio per il sostegno e l’affetto che mi hanno dimostrato.

Per i miei cittadini in questi due anni sono andata avanti. A testa alta. Ho fatto tutto con correttezza e trasparenza nell’interesse di Roma, perseguendo gli ideali di giustizia nei quali credo fermamente.

In questo momento ho mille pensieri ed idee che vorrei condividere. Umanamente è stata una prova durissima ma non ho mai mollato. Credo in quel che faccio; credo nel lavoro, nell’impegno costante, nel progetto che nel 2016 mi ha portato alla guida della città che amo follemente. Un progetto che finalmente può andare avanti con maggiore determinazione.

Vorrei liberarmi in un solo momento del fango che hanno prodotto per screditarmi, delle accuse ingiuriose, dei sorrisetti falsi che mi hanno rivolto, delle allusioni, delle volgarità, degli attacchi personali che hanno colpito anche la mia famiglia. Vorrei, soprattutto, che questo fosse un riscatto per tutti i romani, di qualsiasi appartenenza politica, perché il loro sindaco ce la sta mettendo tutta per far risorgere la nostra città.

Non provo rancore nei confronti di nessuno. Mi auguro che quanto accaduto a me possa divenire una occasione per riflettere: il dibattito politico non deve trasformarsi in odio. Adesso vorrei che i cittadini, tutti, collaborassero alla rinascita di Roma. Rimbocchiamoci le maniche: da domani si torna al lavoro. Ancora più forti.

ps Ringrazio i miei avvocati Pier Francesco Bruno, Emiliano Fasulo e Alessandro Mancori, i giudici e la procura per il lavoro svolto.

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Mi piace ascoltare, non semplicemente sentire. Il dialogo non è "parlare" ma consentire alle anime di incontrarsi

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