di Luigi Asero
La Sicilia, come più volte abbiamo denunciato su questo giornale, si conferma punto focale bellico. I gravissimi fatti che stanno coinvolgendo in questi giorni il territorio siriano la mettono ancora in rilievo (negativamente a parer nostro).
Dalla base di Sigonella, come scritto poco fa da BlogSicilia, sarebbero decollati due velivoli militari intorno alle 16.30 diretti proprio in Siria per attività di “pattugliamento e prevenzione”.
Non ci sono conferme, né smentite, da parte delle autorità militari. Però la notizia, come riportato da BlogSicilia sarebbe “confermata indirettamente dall’account Twitter ItaMilRadar, che si occupa di monitorare il traffico aereo militare sui cieli italiani e sul Mediterraneo. Si tratta di un account indipendente secondo i cui rilievi i velivoli in missione sarebbero un Boeing P-8A Poseidon della Marina Militare statunitense e un Boeing E-3 delle forze Nato”. L’attività dei due velivoli probabilmente servirà a controllare le attività di una base russa in Siria e movimenti al confine fra Siria e Turchia.
Inutile dire che questo braccio di ferro fra potenze militari mette la Sicilia in una posizione di grande rischio nell’assoluta ignavia di politici locali e cittadini.