di Luigi Asero

Non sapremmo riassumere in meno di queste tre parole ciò che più ci colpisce in questi giorni.

Guerre. La terza guerra mondiale “a pezzi” come lo stesso papa Francesco la definì tempo fa è in corso già da tempo. La paura e l’orrore che aleggiano attorno al termine “guerra” fanno sì che per tutti siano “scontri fra diverse fazioni” o piuttosto “attentati terroristici”. L’esito di queste definizioni vaghe è però sempre lo stesso: sangue, morte, distruzione, famiglie distrutte, vite spezzate, pianto e rabbia.

Intanto dicevamo che questa terza guerra mondiale condotta in maniera asimmetrica, come piace definirla ai vari servizi di intelligence, si combatte. Donne, uomini, bambini, sposini in viaggio di nozze o anziani in attesa di vedere i nipotini, bambini che giocano a calcio o pazienti di ospedali in territori di guerra muoiono, con loro anche decine di persone ree di voler “festeggiare” la Pasqua in un parco giochi di Lahore (anche qui decine di morti fra innocenti bimbi e genitori gioiosi). Tutto questo -e tanto di più-  mentre il mondo (soprattutto occidentale) si interroga su cosa stia accadendo e cosa possa aver originato questo caos ormai quasi totale.

L’ignoranza diffusa porta a semplificare, pur senza trovare ovviamente una soluzione. Così, a seconda degli accadimenti giornalieri, si dice che Oriana Fallaci aveva predetto tutto o si grida allo “sciacallo” di turno, si parla di espulsioni e si vaneggia di nazismi e buonismi. Tutti, verosimilmente invece, sciacalli di sé stessi.

Pace. Come non pensare a questa parola a ogni scempio che ci inorridisce, soprattutto se apparentemente più vicino a noi? Come non pensarci nei giorni dedicati alla Santa Pasqua? Come non anelare ad essa? Eppure la Pace che tutti vorrebbero prima di tutto pare non albergare proprio nei cuori di chi tanto la desidera. La guerra totale altro non è che la piccola guerra di ognuno di noi estesa su un territorio e un ambito più vasto. Eppure le guerre, in cronaca nera, le leggiamo ogni giorno dentro le famiglie, le coppie, i fratelli, il desiderio di denaro, l’ossessione del gioco d’azzardo… Come sperare in una Pace mondiale quando non sappiamo gestirla all’interno dei nostri affetti più cari?

Disinformazione. Come non pensare che sia strano leggere che in Siria le forze governative hanno riconquistato la città di Palmira grazie all’appoggio russo e, da un’altra parte, leggere di atrocità delle stesse forze? Chi ha ragione? Chi ha torto? Qual è il livello e l’obbiettività dell’informazione? Come verificare da che parte suona la campana? Diciamo Siria e intendiamo qualsiasi notizia manipolata a favore della parte che ne scrive o contro la parte considerata avversa.

Difficile questo mondo, difficile leggerlo e interpretarlo. Spetta a noi fare chiarezza.  A noi che operiamo nell’informazione e che creiamo “opinioni”. Ma spetta anche ai lettori smaliziarsi e informarsi meglio. Esigere correttezza e punire (non leggendo più) chi smista soltanto bufale. È un difficile compito, lo è per tutti. Ognuno nel suo ruolo. Ma è il compito che la “terza guerra mondiale” a pezzi ci ha assegnato. E abbiamo l’obbligo di completarlo, altrimenti una quarta guerra non ci sarà mai più. Insieme alla sognata Pace.

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Mi piace ascoltare, non semplicemente sentire. Il dialogo non è "parlare" ma consentire alle anime di incontrarsi

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