di Luigi Asero

Ci dispiace ma non c’è verso di farli andar via. Non bastano scandali, inchieste, mala amministrazione, pessima gestione della “cosa pubblica”… i “signori” della politica restano, imperterriti, saldi alle loro poltrone e non hanno nemmeno la dignità di provare a far un passo indietro seppur salvi da un vitalizio che -per Legge da loro sottoscritta- li proteggerà sine die dalla miseria e dalle angustie. A spese, chiaramente, dei cittadini che con le loro tasse e i loro sacrifici finanziano tanto sperpero di denaro pubblico.

Così la news di Pasqua in Sicilia è che il governatore Rosario Crocetta si ricandiderà (ne eravamo certi) alle prossime elezioni regionali sicuro che i siciliani abbiano compreso la sua azione di governo. Quale? Poco importa, il popolo trattato ormai alla stregua di bestie comprende e poco importa che la Sicilia sia ulteriormente precipitata nell’abisso della mala amministrazione. Pochi giorni fa il premier Matteo Renzi ha affermato che “l’Italia batterà il terrorismo come ha battuto la mafia” e questa ipocrisia legittima l’in-azione del governatore uscente.

Che poi ormai le inchieste riguardino più l’antimafia che la mafia stessa poco importa. Di mafia non si parla più, come non si parla più di Sicilia. Arrivano 300 migranti in Grecia? Titoloni. Ne arrivano 800 in Sicilia? Nessuna notizia. Muore un rapinatore in una città del nord Italia? Titoloni. Si spara a Palermo? Titoletto in ventottesima pagina su qualche quotidiano.

Così è facile tutto e poco importa che la riforma delle provincie sia stata bocciata e tutto sia fermo. Poco importa che nessuno comprenda che fine abbia fatto la “formazione” in Sicilia. I fondi sono usati per tappare altre emergenze ma nessuno ha interesse a smuovere le acque. Che poi si scopre che l’80% dei giovani diplomati di venti anni fa non risieda più in Sicilia perché qui non ha trovato sbocchi a nessuno interessa. L’isola si avvia a diventare un grande campo d’accoglienza (senza averne i requisiti e con controlli limitati dall’esiguità dei fondi) ma a nessuno interessa. Come non interessano e non fanno notizia i sempre più numerosi suicidi.

Come riportava pochi giorni fa LiveSicilia un gruppo di intellettuali siciliani (primi firmatari Andrea Camilleri e Pietrangelo Buttafuoco) ha inviato al ministro Franceschini un appello, fra le righe leggiamo: “Siamo un gruppo di siciliani, scrittori, poeti, artisti ma anche gestori di alberghi e di locande, librai, chef e guide turistiche: gente che fa cultura, vive di cultura e fa vivere di cultura. La situazione che si sta profilando è attualmente disastrosa e – con un degrado che non è solo imputabile alla scarsità dei bilanci – rischia di peggiorare di giorno in giorno“. Poco importa, a nessuno interessa e nessuno lo sa.

Scriviamo Crocetta e intendiamo tutto il suo cerchio magico insieme a tutti coloro che rappresentano la finta opposizione. Comunicati stampa a getto continuo e nessuna azione concreta.

Perché in fondo la situazione va bene a tutti. Così com’è.

 

 

 

 

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Mi piace ascoltare, non semplicemente sentire. Il dialogo non è "parlare" ma consentire alle anime di incontrarsi

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