di Luigi Asero

Le recenti ondate di maltempo hanno riaperto (qualora qualcuno avesse provato mai a chiuderli) i problemi della sua viabilità interna. In ogni sua forma: stradale, ferroviaria e aerea. Il collassamento del pilone del viadotto Himera avvenuto a causa di una imponente frana, prevista e sottovalutata dagli organi di competenza, aveva costretto le autorità a trovare urgentemente soluzioni alternative per i numerosissimi pendolari che hanno necessità di viaggiare tra Palermo e Catania e tra una di queste città e il centro dell’isola. Attivando prontamente i treni Minuetto che erano presenti ma sotto-utilizzati, realizzando così sette collegamenti “veloci” tra i due capoluoghi. Questo però non prima di annunciare la “genialata” di un collegamento aereo che negli anni ’60 era già attivo in Sicilia ma che alle condizioni di viaggio odierne era evidentemente improponibile. Ma tant’è. I politici nostrani prima di parlare non hanno mai compreso l’utilità di riflettere sulle dichiarazioni.

Compreso che non era fattibile il collegamento aereo con la collaborazione di Trenitalia si è quindi provveduto già nel mese di maggio ad attivare i sette treni “veloci”. Certo dimenticando il problema di quanti hanno da trasportare beni e merci, certo dimenticando il problema di quanti devono fermarsi in località intermedie non comprese nel tragitto ferroviario, ma comunque consentendo un collegamento almeno fra le città di Catania, Enna, Caltanissetta, Termini Imerese e Palermo.

Dimenticando però, altresì, ciò che era lampante invece a ogni viaggiatore: cosa sarebbe successo con l’arrivo del maltempo nel già fragile territorio isolano?

La risposta, la prima, si comincia già a vedere dalla scorsa settimana quando a causa di uno smottamento il treno “regionale veloce” 3802 lo scorso 15 ottobre ha subìto uno “svio” rispetto al binario e l’ultimo comunicato di Trenitalia (pubblicato il 21 ottobre) dice testualmente: “sono in corso le operazioni di ripristino dell’infrastruttura ferroviaria sulla linea Palermo – Catania, fra Caltanissetta Xirbi e Roccapalumba.
Anche in questo caso, per garantire la mobilità, Trenitalia ha organizzato servizi autosostitutivi con autobus.”

Per capire la situazione odierna il comunicato proviamo a leggerlo interamente:

Proseguono gli interventi per ripristinare il traffico ferroviario sulla linea Palermo – Agrigento.

La riattivazione dell’intera linea è prevista per martedì 27 ottobre, compatibilmente con le condizioni meteo che in questi giorni nella zona continuano a essere critiche.
Nei tratti di linea interrotti, Roccapalumba – Montemaggiore e Roccapalumba – Agrigento, i collegamenti sono garantiti da Trenitalia con autobus sostitutivi.

Sempre in Sicilia sono in corso le operazioni di ripristino dell’infrastruttura ferroviaria sulla linea Palermo – Catania, fra Caltanissetta Xirbi e Roccapalumba.
Anche in questo caso, per garantire la mobilità, Trenitalia ha organizzato servizi autosostitutivi con autobus.

Nella prima mattinata è stata riattivato il traffico ferroviario sulla linea Alcamo Diramazione – Trapani.  La circolazione dei treni era stata sospesa alle 12.30 di ieri, tra le stazioni di Castelvetrano e Salemi, per la presenza sui binari di un consistente quantitativo di fango e detriti trasportati dalle abbondanti precipitazioni piovose dei giorni scorsi.  Durante i periodi di sospensione del traffico ferroviario sono stati attivi servizi sostitutivi.

Dalle 13 di oggi la circolazione è inoltre sospesa tra Catania e Taormina (linea Messina – Catania – Siracusa) per allagamento dei binari. Organizzato un servizio di bus sostitutivi nella zona interessata dall’interruzione.

Consulta l’orario dei bus sostitutivi sulle linee Palermo – Caltanissetta – Catania e Palermo – Agrigento.

Alcamo_Diramazione_crAllertati da diversi viaggiatori, ormai al limite dell’esasperazione, quell’orario lo abbiamo consultato anche noi, per capire se è vero che parte dei bus non esiste proprio. Ed ecco la conferma: i treni in partenza da Palermo che prevedono bus sostitutivo fino a Caltanissetta Xirbi sono 4 (invece di 7), ma l’orario ufficiale Trenitalia riporta tutti i sette treni in partenza. Idem per le partenze da Catania verso Palermo. I viaggiatori giungono a Caltanissetta Xirbi pensando di trovare bus sostitutivo ma ciò non avviene con le partenze a partire dalle 17.32. Qui l’orario inserito da Trenitalia pochi minuti fa: (2015_10_21_Bus_sostitutivi_Sicilia).

Potremmo disquisire lungamente sullo stato dei trasporti in Sicilia, ascoltare le parole del ministro Delrio che promette una faraonica autostrada (dal costo di ben 842 milioni di euro) entro i prossimi 5 anni, così sarà ricostruita la A19 Palermo-Catania. Pensare che qualcuno promette nuovamente il “ponte sullo Stretto”. Intanto la Sicilia è paralizzata. Interruzioni per frane su autostrade, strade statali, provinciali e comunali, viuzze e trazzere (a proposito, quella del Movimento 5 Stelle a Caltavuturo regge ancora…). Ma siamo stanchi i siciliani tutti, i lavoratori siciliani in primis, di pensare e sperare.
La Sicilia è sprofondata e se ancora si vedono luci accese vien da pensare che è solo il Titanic, lentamente affonda, le luci prima o poi si spegneranno. Mentre alla Regione, a Palazzo Chigi si continuerà a promettere chimere per conservare il più a lungo possibile le acquisite poltrone. Sembra che siano gli stessi siciliani ancora inerti a complottare contro la Sicilia che affonda, non si spiega altrimenti questa incapacità di reagire anche per la semplice mancanza di manutenzione delle poche infrastrutture rimaste.
Cala il sipario, forse non ci saranno repliche dello spettacolo.

 

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Mi piace ascoltare, non semplicemente sentire. Il dialogo non è "parlare" ma consentire alle anime di incontrarsi

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