La sentenza d’appello del processo “Perseo” è arrivata ieri nell’aula bunker del “Pagliarelli” di Palermo. La rifondazione della cupola di Cosa Nostra è stata una completa disfatta per boss e gregari colpiti da una raffica di condanne anche in appello, anche se si registra qualche sconto di pena.

Le pene di primo grado comminate nell’ottobre 2010 sono state confermate ieri per Salvatore Adelfio (6 anni e 4 mesi), Salvatore Bellomonte (6 anni e 4 mesi), Santo Dall’Oglio (4 anni), Giuseppe Di Cara (6 anni e 4 mesi), Antonino Freschi (5 anni e 8 mesi), Francesco Leone (4 anni), Massimo Mulè (6 anni e 4 mesi), Francesco Paolo Piscitello (2 anni), Onofrio Prestigiacomo (che nel frattempo si è pentito 6 anni e 4 mesi)), Rosario Rizzuto (3 anni e 8 mesi), Ludovico e Rosario Sansone (6 anni e 4 mesi per entrambi), ed Enrico Scalavino (7 anni e 8 mesi).

Concessi sconti di pena per Giovanni Adelfio (7 anni e 8 mesi), Giuseppe Calvaruso (6 anni e 4 mesi), Sandro Capizzi (10 anni e 8 mesi), Salvatore Freschi (8 anni e 8 mesi), Salvatore Milano (6 anni e 4 mesi), Gioacchino Mineo (9 anni e mezzo), Giuseppe Perfetto (7 anni e 4 mesi), Giuseppe Scaduto (10 anni) e Stefano Ganci (5 anni). Le pene dovranno però essere scontate per intero non essendo stata concessa la continuazione con precedenti condanne.

Assolti invece,  Filippo Bisconti (come in primo grado) e Filippo Annatelli (che in primo grado era stato condannato a 5 anni e 8 mesi).

Vari altri imputati, coinvolti nell’operazione Perseo del 2008,  saranno invece giudicati in diversi procedimenti giudiziari. Decaduto il processo per i boss Gerlando Alberti e Placido Naso nel frattempo deceduti.

Luigi Asero

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