Cavezzo

È salito a undici il bilancio delle vittime, si continua a scavare fra le macerie. Intanto una nuova, violenta e lunga scossa (circa 30 secondi) ha colpito Medolla propagando l’effetto ben oltre Milano. La scossa di magnitudo 5.3 ha provocato nuovi ulteriori crolli sulle strutture già fortemente provate dai precedenti eventi sismici.

A Cavezzo sono stati estratti i corpi di due vittime che si aggiungono al tragico bilancio già registrato nella mattinata, il paesino sarebbe distrutto per tre quarti del suo territorio.

Ma lo sciame sismico che sta terrorizzando il nord Italia è fatto di ben cinque forti scosse dopo quelle violentissima delle 9.01 di stamane e varie altre scosse di entità minore. Ora è una corsa contro il tempo per portare i soccorsi alle popolazioni colpite. Sono vari i dispersi, ben cinque nel crollo di un’azienda del settore biomedicale.

Montano ora le polemiche, il continuare dello sciame sismico senza la chiusura di scuole e aziende coincide infatti con la tragica morte di tanti altri operai e questo fa dire a Susanna Camusso, segretaria Cgil, che “questo mi fa pensare che non si è provveduto alla messa in sicurezza degli stabilimenti prima di far tornare le persone al lavoro“.

Anche a Milano e nell’hinterland evacuati decine di uffici, con molte chiamate al 118. Sospesa la circolazione ferroviaria in Emilia sulle linee Padova-Bologna, Verona-Bologna, Milano-Bologna e Verona-Mantova-Modena.

Nell’arco di 80 minuti sono avvenute nel modenese quattro forti scosse di terremoto di magnitudo superiore a 4. Questa la sequenza resa nota dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv): dopo la prima scossa di magnitudo 5,8 registrata alle 9,00, alle 9.07 è avvenuta una scossa di magnitudo 4.0; due minuti più tardi, alle 9,09 è stata registrata una scossa di magnitudo 4,1; alle 10,25 un’altra di magnitudo 4,5 e alle 10,27 la replica maggiore, di magnitudo 4,7. Nello stesso arco di tempo sono state registrate anche numerose scosse di magnitudo compresa fra 3 e 4 e molte altre di magnitudo inferiore a 3.

Luigi Asero


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Mi piace ascoltare, non semplicemente sentire. Il dialogo non è "parlare" ma consentire alle anime di incontrarsi

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