Forse la poesia cui sono più affezionato. Scritta in un sabato pomeriggio di solitudine a Taormina. Correva l’Anno del Signore 2006, andai ad ammirare lo splendido mare di Giardini Naxos facendomi un po’ cullare dalle sue onde… pensieroso sulla mia timidezza complice della mia incapacità di saper esprimere le giuste parole a una persona amata. Persona che non esisteva in quel periodo ma era proprio la condizione di solitudine a suggerire queste riflessioni.
Salii dopo nella splendida Taormina, pensai queste parole e non avendo nulla su cui scrivere mi sedetti al tavolo del bar della piazza principale sul corso Umberto. Ordinai un caffè e chiesi una penna. Su un tovagliolo di carta misi giù queste parole cui resterò per sempre affezionato. Il caffè mi costò 8 euro…ma rimane questa poesia che è quella che più amo fra quelle da me scritte…
Ascolto il vento sibilare.
Parole dolci, di là, dal mare…
Ascolto i mille suggerimenti
che l’immenso mare dà
ai miei sentimenti.
Odo parole cariche d’Amore
voler confortare il mio solitario cuore.
Mi affaccio sulla scogliera,
urlo parole, sventolanti,
come fossero una bandiera,
“cosa fare?” grido ai quattro venti…
Un silenzio mi risponde
e un vento ormai ululante
sembra mi dica “lascia che sia,
se è Amore, per Lei, sarà poesia…”