“Un soldato americano ha ammesso di avere stuprato una ragazzina irachena di 14 anni e di avere ucciso lei e tutti i membri della sua famiglia. James Barker ha ammesso le proprie colpe all’inizio del processo marziale a suo carico in corso negli Usa. L’ammissione di colpevolezza permetterà all’imputato di evitare la pena capitale. Barker è uno dei quattro soldati Usa accusati dell’omicidio. Tutti i sospetti appartengono alla Seconda Brigata di Elite della 101esima Divisione Aerea. I tre imputati che dovranno rispondere di stupro e omicidio sono Jesse Spielman. Paul Cortez e Bryan Howard.” (tratto dall’edizione odierna del Corriere della Sera online – www.corriere.it)*
Danzica 1° agosto 1939- iniziò così la  “Seconda Guerra Mondiale” con la declamata GUERRA “UMANITARIA” (il termine è di Hitler)

“..nell’intervento militare  di Hitler c’è una conscia saggezza, e nel  testo del documento  una pagina di storia: è la liberazione di un popolo  che vive a  Danzica;  il 90% di origine  tedesca,  ma dal 1918 subisce l’oppressione della Polonia, che respinge la proposta  di Hitler basata su una  ragionevole soluzione: l’autodeterminazione, cara a tutte le democrazie.
Hitler ha invocato questo  diritto dei popoli, ma la Polonia l’ha respinto con cieca intransigenza. Si pentirà!”

(Corriere della Sera, 1-09-1939)

Siamo sempre sicuri che tutto ciò abbia dei “fini nobili”… scusate il mio personale dubbio. Il caso odierno finito in Corte Marziale è solo la punta di un iceberg molto più vasto. Un caso scoperto su migliaia taciuti. L’espressione “guerra umanitaria” è troppo spesso abusata per celare ben altri scopi… petrolio, ricchezze, sete di potere, incapacità di affrontare i problemi interni del Paese che si presiede…

È pericoloso tutto ciò, è pericoloso il nostro “non sapere” quanto accade realmente… riflettiamo, tra una birra e un gin & cola o tra una lettura e un concerto…

Luigi Asero


*Il marines incriminato fu poi condannato a 100 anni di carcere da scontare 
in un penitenziario militare USA.
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Mi piace ascoltare, non semplicemente sentire. Il dialogo non è "parlare" ma consentire alle anime di incontrarsi

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