di Luigi Asero

 

Dati preoccupanti quelli del rapporto Federculture: il 38,5% della popolazione adulta non partecipa ad attività culturali di alcun genere. Ben sette italiani su dieci (otto al sud) non visitano siti archeologici, musei né vanno al cinema.

La spesa media annua delle famiglie in aree UE per il settore culturale è pari all’8,5% che si riduce al 6,7% dell’Italia. Ben più alta quella svedese che sfiora l’11%.

Sembra si spenda maggiormente al cinema, ma l’aumento (nota negativa) fa riferimento all’incasso dei biglietti che hanno subìto un incremento e non -invece- a un aumento degli ingressi. In pratica il maggior incasso deriverebbe principalmente dall’aumento dei prezzi dei biglietti venduti.

Scendono del 4% gli investimenti in operazioni culturali delle amministrazioni comunali, così come le erogazioni da parte di istituzioni bancarie.

Si apprezza comunque una inversione di tendenza, infatti nel 2017 la spesa media delle famiglie italiane dedicata al settore della cultura ha visto un incremento del 3.1% rispetto all’anno precedente e la crescita si evidenzia negli ultimi tre anni. Lenta ma costante.

 

 

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