Mentre è stato ritrovato il sesto cadavere (un passeggero) la speranza di ritrovare i 16 dispersi si fa sempre più flebile. Troppe ore sono passate dall’incidente e il mare agitato sta facendo muovere in maniera preoccupante il gigante del mare, che rischia ormai il definitivo inabissamento. Le ricerche sono state sospese, alle 11.38 infatti la nave ha subìto uno spostamento di circa una decina di centimetri, cosa che non fa presagire nulla di buono, dal fondo un rumore sordo, sinistro, ha costretto all’immediata evacuazione dei sub. I vigili del fuoco hanno installato dei puntatori laser in grado di segnalare, tramite segnale gps, ogni spostamento anche nell’ordine di un solo centimetro. Il tempo purtroppo non promette nulla di buono ed è in arrivo un temporale che non potrà che peggiorare la situazione dei dispersi.

Secondo il sindaco di Isola del Giglio “La speranza di trovare in vita i dispersi si è ormai ridotta al minimo”.  La nave, sotto sequestro della magistratura, è comunque sorvegliata da tutte le forze di polizia coinvolte nelle operazioni.

Delle vittime si hanno ancora pochi particolari, non fa bene sapere che Giovanni Masia era al suo primo viaggio dopo la luna di miele, dopo cinquant’anni, non era mai uscito dalla sua Sardegna insieme alla moglie. Aveva 86 anni, era sardo di Portoscuso. Portava al collo una medaglietta con le sue generalità. Lo spagnolo Guillermo Gual,  condivideva con la moglie la passione per le crociere e l’Italia. Da quando era andato in pensione faceva un viaggio all’anno. Avevano entrambi fatto il loro dovere, si erano messi il giubbotto di salvataggio ed erano corsi al punto di raccolta. Non è servito. Troppi ritardi per una “may day” mai lanciato.

Un tragico gioco, avvicinarsi all’Isola per far un piacere (peraltro non richiesto) a un membro dell’equipaggio, che in quella nave non doveva nemmeno starci. Il cambio non era arrivato ed era dovuto rimanere a bordo. Ma lui, di cui non citiamo le generalità perché incolpevole, avvisò “Attenti, siamo troppo vicini”. Neanche il tempo di dirlo, troppo tardi.

Ora è a casa sua, vicino l’Isola, tormentato da rimorsi che neanche suoi sarebbero. Non lo aveva chiesto lui quel “favore”. La Concordia scivola inesorabilmente verso l’abisso, con un carico di ricordi, sentimenti, sensazioni, morte, rimorsi. Ma questa è un’altra storia che si svolgerà negli anni che verranno.

Luigi Asero

 

 

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