Il treno. È sempre stato un mezzo che mi affascina, con i suoi tempi lunghi, con le attese infinite, quel fischio che ne annuncia la partenza, promettendone però il ritorno, quell’umanità che affolla le stazioni in attesa delle persone care o di nuove conoscenze, quel mezzo che fino a pochi anni fa rappresentava la speranza di un futuro migliore, con quelle valigie legate con lo spago.

E poi il viaggio, che immancabilmente inizia controllando le lancette di un orologio come se si fosse già arrivati, e invece si è appena partiti. E le stazioni di transito, con i loro venditori, il traghetto, l’immancabile arancino siciliano sul traghetto (che a volte sa di olio rancido…), e poi di nuovo la terraferma, le stazioni, le gallerie, e l’arrivo. E le speranze…
Certi che allo stesso binario, se va male, il treno ci riporterà a casa… Dandoci il tempo di riflettere.


08/10/2004 – http://asteroide.myblog.it

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Mi piace ascoltare, non semplicemente sentire. Il dialogo non è "parlare" ma consentire alle anime di incontrarsi

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