Spesso il proprio animale domestico riserva delle sorprese, piacevoli e non. Spesso la vera sorpresa consiste nel rendersi conto di quanto ci possa somigliare. Magari non parla, ma si esprime. Ha un suo carattere, che spesso ci somiglia. E osservandolo possiamo imparare a crescere, o almeno migliorarci.
Io quando posso osservo il mio Chicco (il micio bianco e rosso che potete vedere in photogallery). È vero. Un po’ mi somiglia. Ama le coccole, è ben educato. Evita di disturbare. Miagola tanto. Un po’ come me che parlo tanto. Ma ha un difetto: è buono.
E questo è diventato il mio spunto di riflessione.
Da alcuni giorni, anzi mesi, si è avvicinata al mio giardino una gatta selvatica. Cerca cibo (e fin qui… si trova), ma non accetta regole. Non si accontenta di quanto trova.
Cerca l’altro, il territorio da esplorare. E da conquistare.
Già! Anche fra gatti esiste la guerra di conquista. E a farne le spese è il mio Chicco. Che è pronto a dividere il suo territorio. Ma ugualmente viene sistematicamente aggredito.
Giorni fa rientravo a casa. Ho trovato Chicco dietro la porta di casa. Aveva più graffi che peli. Tracce di sangue sparse per il corpicino. Mi sono arrabbiato, ma io non so miagolare e allora come spiego a Chicco che deve imparare a difendersi, a uscire le unghiette, a saltare al collo dell’avversario?… e ritorno ora al discorso iniziale, la somiglianza fra padrone e animale domestico. E sì, perché quel che subisce Chicco per non saper reagire è quanto spesso è capitato a me.
Nessuno mi ha mai picchiato, ma quanti tradimenti alle spalle da parte dei cosiddetti “amici” per non aver saputo dire di no. E ora che ho imparato a dire “no”, sono praticamente rimasti i soli veri amici. Pochissimi.
Ecco. Spero che impari anche Chicco, per continuare a somigliarci. E per non annoiarvi più…