L’annuncio di Giuliano Ferrara, uno dei fedelissimi, “Silvio si dimette”. Poche ore dopo la smentita di Silvio Berlusconi. Risuona l’eco delle parole di ieri pronunciate da Maroni “Inutile accanirsi, meglio il voto”. Intanto aumentano le defezioni, vari i nomi che pare stiano lasciando le file del PdL.

Tutto si capirà domani con la votazione del rendiconto, l’intenzione del premier è di porre la fiducia nel voto sul rendiconto alla Camera “Voglio vedere in faccia chi prova a tradirmi”. Resta però il giallo dei numeri: chi ha fatto i conti parla di 304 deputati ancora fedeli al premier alla Camera, contro i 316 che gli occorrono.

E se il rendiconto non dovesse passare con una maggioranza solida allora Berlusconi potrebbe essere sollecitato da Giorgio Napolitano a verificare la fiducia al suo governo proprio a Montecitorio.

Le trattative in corso in queste ore sono frenetiche. I mercati oggi hanno mostrato di gradire le dimissioni del governo, mentre hanno innescato una brusca frenata appena saputo della smentita. Avanza l’ipotesi di un governo Letta.

Lo scontro tra il premier e il ministro dell’Economia pare determinante, questa la dichiarazione di Berlusconi intervenuto telefonicamente a un incontro del PdL stasera a Monza “La prima riforma costituzionale necessaria è quella che dia al premier gli stessi poteri dei suoi colleghi europei, a cominciare dalla possibilità di imporre una linea al ministro dell’Economia, altrimenti non è un premier”

Di certo i lavori parlamentari avverranno sotto gli occhi dei rappresentanti della Commissione europea, che insieme a quelli del Fondo Monetario, sono stati incaricati di seguire le mosse dell’Italia e certificarne i passi fatti sulla strada del risanamento e del rilancio economico. La missione di monitoraggio in Italia sarà effettuata anche se il premier, Silvio Berlusconi, decidesse di dimettersi. Lo ha assicurato il portavoce del commissario agli Affari economici, Olli Rehn.

Le premesse di una lunga notte di Berlusconi, del Governo e dell’Italia ci sono tutte. Domani sapremo, o avremo più precise intuizioni, di cosa ci aspetta.

Forse non saremo “ai titoli di coda” come ha dichiarato Matteo Renzi, ma certo è comunque un brutto finale.

Luigi Asero

 

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Mi piace ascoltare, non semplicemente sentire. Il dialogo non è "parlare" ma consentire alle anime di incontrarsi

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1 commento

  1. a questo punto la SUPERVISIONE dovrebbe esserci anche durante le trattative notturne per evitare quello che a mio avviso sarà un vero e proprio mercato acquisti, alla stregua di quello per i calciatori con la differenza che qui non si gioca

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