di Luigi Asero

 

Dopo aver sentito telefonicamente il Presidente emerito Giorgio Napolitano, il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha ricevuto la presidente del Senato Elisabetta Casellati, poco prima delle 17 è invece atteso il presidente della Camera Roberto Fico. Dopo questi primi passaggi il Presidente riceverà i rappresentanti dei Gruppi Parlamentari: Autonomie e Misto del Senato; Leu e Misto della Camera.

Da domani iniziano invece le consultazioni dei Gruppi più consistenti: Fratelli d’Italia, Pd, Forza Italia, Lega e Movimento 5 Stelle.

Intanto il segretario Dem Nicola Zingaretti dice di non credere a una soluzione di governo di transizione che si assuma il compito di formulare la prossima Legge di Bilancio per poi transitare il Paese verso nuove elezioni politiche. Secondo Zingaretti “Il problema non è l’esercizio provvisorio ma la mostruosa manovra di bilancio che bisognerà fare“, stima infatti il segretario del Partito Democratico che bisognerà trovare tra i 20 e i 30 miliardi di euro, per cui propone invece di “dare vita a una maggioranza nuova, una offerta in discontinuità con larga base parlamentare” senza però cadere nella trappola di “nessuna confusa ammucchiata”. Per far questo il segretario Dem propone un Ordine del Giorno alla direzione del Pd in cinque punti che ritiene essenziali:

  1. L’impegno e l’appartenenza leale all’UE per una Europa profondamente rinnovata, un’Europa dei diritti, delle libertà, della solidarietà e sostenibilità ambientale e sociale, del rispetto della dignità umana in ogni sua espressione.
  2. Il pieno riconoscimento della democrazia rappresentativa incarnata dai valori e dalle regole scolpite nella Carta Costituzionale a partire dalla centralità del Parlamento.
  3. L’investimento su una diversa stagione della crescita fondata sulla sostenibilità ambientale e su un nuovo modello di sviluppo. Una svolta profonda nell’organizzazione e gestione dei flussi migratori fondata su principi di solidarietà, legalità sicurezza, nel primato assoluto dei diritti umani, nel pieno rispetto delle convenzioni internazionali e in una stretta corresponsabilità con le istituzioni e i governi europei.
  4. Una svolta delle ricette economiche e sociali a segnare da subito un governo di rinnovamento in una chiave redistributiva e di attenzione all’equità sociale, territoriale, generazionale e di genere. In tale logica affrontare le priorità sul fronte lavoro, salute, istruzione, ambiente, giustizia
  5. Evitare l’inasprimento della pressione fiscale a partire dalla necessità di bloccare con la prossima legge di bilancio il previsto aumento dell’Iva

Giorgia Meloni propone invece di andare subito al voto e rivolgendosi al M5S afferma: “Si sta mettendo d’accordo la gente che avrebbe perso le elezioni e ci fanno anche la morale: Cinquestelle cari… Ma il cambiamento era questo? Fare la prostituta un po’ con la destra un po’ con la sinistra a seconda di chi ti dà qualcosa di più?“.

Per Rosa Capuozzo, referente regionale campano di Italia in Comune, ex sindaco di Quarto (Napoli), nel 2015 diventata primo sindaco pentastellato eletto in Campania e poi espulsa dal Movimento a seguito del cosiddetto “caso Quarto”, quando fu accusata dagli allora membri del “direttorio” di non aver denunciato presunte pressioni da parte della camorra: “Se il Movimento 5 Stelle farà un Governo con il sostegno del Pd sarà completamente defunto. Non si può insultare in quel modo una forza parlamentare e il giorno dopo farci l’alleanza come se niente fosse. Non è possibile non perché non sia democraticamente fattibile, ma per come si è posto il M5S all’interno del Parlamento“.

Paola Taverna, M5S, definisce Matteo Salvinicapitano che ha abbandonato la nave“. Salvini, dal canto suo, commenta quello che definisce lo “sberlone Pd ai 5 Stelle”: “Dal Pd è arrivato subito uno sberlone a M5S: no referendum e no taglio dei parlamentari. Con la Lega il taglio dei parlamentari era un certezza“. “Anche Renzi mi ha sfidato a duello elettorale, gli ho detto anche domani. Son simpatici costoro che insultano, bullizzano, sfidano e poi scappano, gli dico: ci vediamo in cabina elettorale a ottobre”.

La posta in gioco è alta, la battaglia, per ognuno dei contendenti, sembra un fatto assolutamente personale. La “posta in gioco” (il “bene del Paese” NdA) è persa in partenza.

 

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Mi piace ascoltare, non semplicemente sentire. Il dialogo non è "parlare" ma consentire alle anime di incontrarsi

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