di Luigi Asero

 

Accadde già nel ’92 con “Mani Pulite”. Sarà l’inchiesta “Double Face” della Procura di Caltanissetta la nuova valanga che travolgerà la politica isolana (e forse non soltanto?).

Linda Vancheri

Dopo gli arresti clamorosi dei giorni scorsi tra cui appunto quello dell’imprenditore e presidente CCIAA di Caltanissetta nonché “paladino dell’antimafia” Antonello Montante, oggi arrivano nuovi clamorosi sviluppi. È indagato per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e al finanziamento illecito l’ex governatore Rosario Crocetta, sospettato per aver messo nella sua Giunta regionale in qualità di assessori alle Attività Produttive Linda Vancheri e successivamente Mariella Lo Bello, fedelissime di Antonello Montante e per gli stessi reati già indagate a loro volta.
Lo stesso reato è contestato anche a Maria Grazia Brandara, ex presidente dell’Irsap (Ente Regionale per lo Sviluppo delle Attività Produttive), amica a sua volta dell’ex presidente di Sicindustria. Avviso di garanzia anche per Giuseppe Catanzaro, attuale presidente di Sicindustria.

Antonello Montante dominus di Confindustria in Sicilia, con importanti collegamenti a livello nazionale e internazionale, uomo in grado di pilotare le scelte del governo regionale di Crocetta, improntato alla “legalità” e al “cambiamento”. Cambiarono le persone, ben poco sui metodi evidentemente…

Mariella Lo Bello

Secondo il quotidiano Repubblica Palermo in un’intercettazione Montante avrebbe anzi affermato: “Con le attività produttive si può fare la terza guerra mondiale… A Crocetta non gli abbiamo mai fatto sbagliare una mossa“. E Crocetta avrebbe ben ricambiato il “favore”. Le due donne, posizionate nell’assessorato-chiave di riferimento del Montante lo avrebbero infatti favorito con una pioggia di finanziamenti alle imprese a lui riconducibili direttamente o favorite in quanto nella disponibilità di “amici” del Montante. E c’è anche un finanziamento da 200 mila euro per la campagna elettorale del 2012 fatto alla lista proprio di Rosario Crocetta (Megafono) sotto la lente degli investigatori.

Fra gli “amici” altri quattro sarebbero ora indagati, si tratta di Giuseppe Catanzaro, Rosario Amarù, Totò Navarra e Carmelo Turco beneficiari di lavori nel settore dei rifiuti, delle pulizie e allo stabilimento dell’Eni. L’inchiesta coordinata dalla Procura di Caltanissetta diretta dal dr. Amedeo Bertone ipotizza due associazioni a delinquere costituite dal Montante: una finalizzata alla corruzione di esponenti delle forze dell’ordine, per carpire notizie riservate sulle indagini; un’altra per corrompere esponenti della politica e della burocrazia, con l’obiettivo di lucrare fondi pubblici. Fra gli indagati anche un dirigente regionale: Alessandro Ferrara.

Intanto l’imprenditore nel settore dello smaltimento rifiuti, Giuseppe Catanzaro, fa sapere che si recherà dai magistrati e fornirà “ogni elemento utile al fine di agevolare la ricostruzione della verità storica. Ritengo che attenga alla fisiologia del sistema democratico effettuare verifiche e indagini in capo a chi svolge attività imprenditoriale”.

La sensazione è che la valanga proseguirà la sua corsa travolgendo personaggi di alto rango della politica e dell’imprenditoria siciliana (e forse anche oltre lo Stretto), restituendo alla Sicilia un po’ di aria respirabile.

 

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Mi piace ascoltare, non semplicemente sentire. Il dialogo non è "parlare" ma consentire alle anime di incontrarsi

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