È successo stamane, intorno alle 6.30 (ora italiana), quando in Afghanistar erano le 3 di notte. Un militare USA, in seguito a un evidente raptus, lascia la sua base e va verso tre case in vicini villaggi a Alokozai e Garramba, iniziando a sparare all’impazzata contro i civili. Solo in una delle abitazioni ha ucciso 11 civili, in un’altra abitazione altri 4 civili. Fra questi donne e bambini. Ci sarebbero inoltre almeno 5 feriti. Infine si è consegnato ai suoi stessi commilitoni e, naturalmente, tratto in arresto.

Quello di Kandahar è una delle zone di guerra più dure, luogo dove sono nate e si sono formate le milizie talebane.

Ora è naturalmente esplosa la protesta e l’ambasciata USA avverte tutti di muoversi con la massima cautela perché è fortissimo il rischio di violente ritorsioni. Con un comunicato l’ISAF esprime cordoglio per le vittime innocenti e definisce “profondamente deplorevole” il gesto, promettendo un’inchiesta congiunta di militari USA e Afghani.

Ma cosa sia accaduto realmente sarà difficile stabilirlo, certamente il fronte afghano è uno dei più “caldi” e probabilmente, ricordando anche l’episodio delle copie del Corano bruciate nella stessa zona sempre da militari USA poche settimane fa, le truppe sono ormai allo stremo. E probabilmente demotivate rispetto anche a ideali di Libertà e Sicurezza Nazionale che vedono sempre più distanti da quello che è l’effettivo campo di battaglia.

Luigi Asero


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