Melissa-Bassi

Si aggiorna tragicamente il bilancio dell’attentato che stamane ha sconvolto Brindisi. Morta Melissa Bassi, sette i feriti, due di questi ancora in sala operatoria in condizioni gravi ma sembra non in pericolo di vita.

Melissa Bassi aveva sedici anni e tanta voglia di vivere. Erano compagne e amiche con Veronica Capodieci, ancora gravissima in ospedale.

Melissa è deceduta all’ospedale di Brindisi. Melissa era ustionata sul 90% del corpo, aveva perso un arto durante l’esplosione. Veronica, sottoposta a un intervento chirurgico, combatte ora fra la vita e la morte. Le sue condizioni sono gravissime, con traumi toraco-addominali e ustioni su gran parte del corpo.

L’attentato stamattina alle 7.45 all’Istituto Professionale di Stato Morvillo-Falcone. Una esplosione rompe l’aria, la sonnolenta attesa prima dell’ingresso nelle aule. L’ordigno costituito da tre bombole di gas collegate è stato posizionato all’interno di un cassonetto della differenziata subito fuori l’istituto. In attesa gli studenti (prevalentemente ragazze). Ora dai primi dati forniti dall’assessore regionale alla protezione civile, Fabiano Amati, che ha coordinato le attività di soccorso pare che il bilancio sia tragico. Una ragazza morta, cinque feriti due dei quali in gravi condizioni. I ragazzi feriti sarebbero tutti di Mesagne, dove qualche settimana fa il presidente dell’associazione antiracket Fabio Marini è stato coinvolto in un attentato: esplosa la sua auto.

Sul posto Digos e Carabinieri per i rilievi. L’edificio è stato fatto sgomberare e tutta la zona è stata transennata. Oggi a Brindisi era attesa la carovana anti-mafia.

La pista battuta è quella della intimidazione mafiosa alla scuola, Polizia Carabinieri e Guardia di Finanza stanno ora perquisendo parecchie case di pregiudicati per reati di mafia cercando di verificarne gli alibi. Appaiono però anomale le modalità di esecuzione dell’attentato. Sia per l’obbiettivo scelto che per lo strumento usato, bombole di gas, quasi in modo rudimentale.

Il sindaco Cosimo Consales parla di attacco della criminalità organizzata facendo riferimento alle coincidenze con la carovana antimafia che proprio oggi tocca Brindisi e a recenti attentati, ma un sindaco non pare abbia le competenze idonee a comprendere gli scenari entro i quali si mette in atto una simile violenza. In arrivo a Brindisi gli esperti del ROS (Carabinieri) e dello SCO (Polizia di Stato).

Si spera soltanto che anche questa storia, di violenza cieca e fanatica, di terrore inculcato nei ragazzi, in quei ragazzi che possono e devono essere il futuro della Nazione non sia una storia di “servizi deviati” e di “poteri occulti”. Certamente più interessati delle mafie a scatenare un polverone per distrarre l’attenzione delle masse.

Luigi Asero

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