Finite le votazioni per le elezioni amministrative 2012 tutti i candidati sono ora in ansia per gli esiti. Alcuni cullati dai primi exit poll, altri devastati dai primi exit poll. A Palermo pare vada bene, ma non benissimo, per Leoluca Orlando di molto avanti rispetto a Fabrizio Ferrandelli, candidato ufficiale del centrosinistra, 42.6% contro 16.4%. Risultato che fa comprendere soltanto come il centrosinistra non sappia neanche comprendere chi debba essere suo candidato ufficiale. Il centrodestra a Palermo vede Massimo Costa al 14%, ben distante quindi anche dalla possibilità di andare al ballottaggio. I dati sono riferiti a circa il 3% del totale dei seggi e sono soltanto proiezioni, non dati ufficiali. Di fatto tutto potrebbe accadere.

A Verona invece Flavio Tosi sembrerebbe riconfermato con oltre il 55% dei voti, ben più avanti del 23,1% del candidato di centrosinistra Michele Bertucco.

A Parma il risultato è spaccato tra il candidato di centrosinistra Vincenzo Bernazzoli al 33.9% inseguito da Federico Pizzarotti per il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo che insegue con un 22.7%.

Genova, altra città (prima di Palermo) dove le primarie del centrosinistra segnarono una debacle per il Pd, il candidato Marco Doria piazza un 44.7% seguito -a lunga distanza- dai candidati Enrico Musso al 14.7% (Terzo Polo) e Paolo Putti al 14.9% (Movimento 5 stelle).

Si tratta chiaramente di elezioni amministrative, i leader dei vari partiti si sono già “premurati” di avvisare che non sono politiche e che la valenza è “diversa”. Ma certo è che la prevalenza va, in quasi tutti i centri ai movimenti di cosiddetta antipolitica. Alle liste almeno formalmente slegate dai partiti e i suddetti leader questo non dovranno fingere di non vederlo. Anche perché saranno pure elezioni amministrative, ma a votare sono stati comunque circa 9 milioni e 500 mila elettori aventi diritto. Che è certo una buona parte dell’elettorato attivo.

Hanno votato i cittadini di Palermo, Genova, Verona, L’Aquila, Monza, Alessandria, Asti, Cuneo, Como, Belluno, Gorizia, La Spezia, Parma, Piacenza, Lucca, Pistoia, Frosinone, Rieti, Isernia, Brindisi, Lecce, Taranto, Trani, Catanzaro, Agrigento, Trapani. Minimizzare la portata elettorale di 28 capoluoghi di provincia sarebbe come dire che non ci sono problemi e farlo tenendo la testa sotto la sabbia.

E non è indifferente neanche il calo di votanti, sembrerebbe che si siano recati a votare il 66.80% di elettori, contro il 73,7 delle precedenti. Un buon -ulteriore- 5% di elettori che evidentemente non si sente rappresentato da alcuna lista o candidato.

Brogli a Palermo? – La Digos è intervenuta presso la sezione 266 di Palermo dove una signora si è vista consegnare una scheda già votata e al controllo successivo sembra mancassero 25 schede grigie e 5 rosa. A denunciarlo i giovani di Futuro e Libertà.

Luigi Asero



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