PRESENTAZIONE

Molti dei miei scritti trattano della mia vita. E la mia vita può essere raccontata con i capitoli in cui ho raggruppato i miei scritti:

  • Diario di un ragazzo felice.
  • Storie di un giovanotto di belle speranze.
  • Un professionista di successo.
  • Un amore impossibile.
  • Ma perché mi sono ammalato?
  • L’Accademia Mediterranea delle Scienze.

In passato il motto di Jim Morrison “Non accontentarti dell’orizzonte … ma cerca l’infinito” in pratica è stato il mio motto. Come pure quello di Steve Jobs (anche se ancora non lo conoscevo) “siate folli, siate affamati”.

Poi, circa quattro anni fa il mio stato d’animo poteva essere così definito: “dapprima avevo tutte certezze, ora ho solamente dubbi. Ma, prima, con le certezze ho costruito, ora, con i dubbi, non riesco a costruire più nulla”.

Inoltre, se questa frase di Bob Dylan è vera: «Essere giovani vuol dire tenere aperto l’oblò della speranza, anche quando il mare è cattivo e il cielo si è stancato di essere azzurro» significa che io oggi, purtroppo, ho smesso di essere giovane …

Io ho sempre amato la vita. Ma c’è stato un periodo (come ho detto circa quattro anni fa) in cui, purtroppo, sempre più spesso (troppo spesso) pensavo alla morte.

Mi rivolsi ad una psicologa e le dissi:

“Vede dottoressa, se essere giovani significa essere capaci di amare, io ritengo, e perdoni la mia presunzione, di essere ancora capace di dare amore. E questo, dottoressa, mi dà ancora speranza, mi tiene in vita, anche se il mio pensiero va sempre più spesso alla morte …

“So bene che questo stato di cose mi sta portando verso la depressione. Ma io sono qui da lei perché voglio essere aiutato, voglio capire come devo fare per uscire da questo tunnel. Sono medico e so che la depressione viene considerata una malattia. Ma io non credo che la depressione sia una malattia. Io credo che la depressione sia un sintomo. Un sintomo che può essere provocato da tante cause. Un sintomo come la febbre. (La febbre può essere più o meno alta, e può essere misurata con il termometro, e il termometro ci dà la misura della maggiore o minore gravità di questo sintomo). Ora io non so quanto è grave, in questo momento, questo sintomo che mi tormenta. Ed è a lei che lo chiedo. È con il suo aiuto che io voglio misurarla. È con il suo aiuto che voglio superarla.

“È vero che nella mia vita sono stato sempre tormentato (ed anche tormentoso). Ma sono sempre stato in grado di uscire da solo dai miei tormenti. Ora, non ci riesco più.

“Pertanto, se quello che io ho detto, e che penso, è giusto (cioè che la depressione sia un sintomo, come la febbre) vuol dire che la depressione, come la febbre, è anche un fattore positivo, è una reazione dell’organismo alle cause che l’hanno determinata, ed essa permette all’organismo di reagire e alla fine di guarire (anche se in verità, talvolta può portare a morte).

“Io, dunque, sono venuto qui da lei, con il cuore in mano, perché ho bisogno di scoprire, con il suo aiuto, le cause di questa mia sofferenza (anche se in certo qual modo le conosco), ma principalmente perché ho bisogno di essere aiutato a reagire a queste cause, e, se possibile, tornare ad essere giovane. Non giovane di età, so bene che il mio fisico è quello che è, ma giovane di mente. Non voglio chiudermi sempre di più in me, come sta avvenendo, ma voglio continuare a provare meraviglia e stupore per ciò che accade intorno a me … voglio continuare a scrutare e scoprire l’infinito … voglio continuare a sognare …

“E … se possibile … vorrei poter tornare ad amare … perché, come le ho detto, ritengo di essere capace di dare ancora amore … tanto amore … ma contemporaneamente ho anche bisogno … si, ho tanto bisogno … di essere ancora amato!

“Spero che lei mi possa aiutare”.

Così parlai alla dottoressa durante il primo colloquio che ha avuto con lei.

Quale è stata l’evoluzione della mia depressione potrete scoprirlo leggendo quello che ho scritto.