Finalmente sento dall’on. Silvio Berlusconi, acclamato Presidente (che piaccia o meno) del Consiglio italiano, una seria presa di posizione rispetto all’ormai impossibile immoralità del sistema economico-finanziario-politico di questo nostro Paese. Finalmente una presa di coscienza fuori dal comune, dopo anni di sterili polemiche da tribuna elettorale. L’Italia ha un assoluto bisogno di risvegliare le coscienze, di riportare un poco di ordine laddove ordine non c’è più.
Non è stato facile finora, leggere delle mie parole in favore dell’on. Berlusconi. Finalmente, anche a discapito delle alleanze interne, l’on. Berlusconi ha detto la sua in maniera chiara ed inequivocabile.
Malgrado gli impegni di Governo, malgrado gli impegni che -in qualche maniera- deve mantenere rispetto a un gruppo imprenditoriale forte quale Mediaset, malgrado gli impegni per una fra le più forti squadre del calcio nel mondo, malgrado una famiglia giocoforza sacrificata agli impegni istituzionali, malgrado tutto.
È vero, con l’età si cambia. La maggiore esperienza di Governo, nonostante tutte le vicissitudini, ha fatto forse, e finalmente, capire all’on. Berlusconi che una sana repubblica, quale quella italiana, si basa su tre poteri: politico, esecutivo e giudiziario. Quest’ultimo, dal ’94 ad oggi è stato messo un po’ a tacere, sottovalutato probabilmente.
Ora il nostro Presidente ne ha finalmente percepito l’importanza e il giusto rispetto che ad esso va tributato.
Bene ha fatto a trovare un po’ di tempo per rendere giusta e corretta testimonianza rispetto a fatti in sua conoscenza. Non ha condannato nessuno, ma almeno ha dato ai magistrati milanesi una nuova, ulteriore chiave di lettura dei fatti di cui è personalmente a conoscenza, riguardanti quei personaggi della sinistra che tanto lo hanno osteggiato e che, a suo dire, avrebbero compiuto fatti giudizialmente ancor più rilevanti di quelli attribuiti a lui e al suo gruppo imprenditoriale.
Spetta ai giudici valutare queste dichiarazioni, ma andavano rese.
Un comportamento che va ritenuto da “cittadino modello” e che deve essere ritenuto un esempio per tutti, senza alcun dubbio.
Mi auguro che da ora in poi, il cittadino on. Silvio Berlusconi, continui su questo retto cammino. E si presenti, come fin’oggi non ha fatto, ai processi in cui è imputato egli stesso.
Luigi Asero

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Mi piace ascoltare, non semplicemente sentire. Il dialogo non è "parlare" ma consentire alle anime di incontrarsi

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