Due brevi, e forse poco argomentate, considerazioni a proposito di alcune dichiarazioni (credo dello scorso giugno) di quello che è il nostro ministro per la transizione ecologica, Roberto Cingolani. Il noto fisico, nonché “super” ministro per la “transizione ecologica”, ebbe a dire:

1) “Tutto il pianeta è sovrappopolato, c’è un problema di sostenibilità. Il pianeta è progettato per 3 miliardi di persone”

2) “L’essere umano è un parassita perché consuma energia senza produrre nulla“

Chiariamo qualcosina allora, perché si possono avere mille e mille convinzioni, ma bisogna argomentarle. Anche quando si possiede uno splendido curriculum accademico.

Vero è che oggi la popolazione umana ha raggiunto quasi quota 8 miliardi e che una gran parte “sopravvive di stenti e di fame”. E che questo dovrebbe essere un problema di noi tutti. Senza finti buonismi che non portano comunque sviluppo.

Altrettanto vero però è che la povertà estrema si registrava anche nel 1800 quando la popolazione globale era inferiore al miliardo (quindi neanche un terzo del presunto “progetto naturale” concepito secondo la scienza per il pianeta Terra).

Da che mondo è mondo però la povertà di alcuni dipende dall’egoismo di tanti altri. Spesso ricchi o arricchiti.

Sa il ministro quale enorme quantità di cibo l’uomo benestante (occidentale o orientale, di sopra e di sotto) butta tutti i santissimi giorni? Sa il ministro quante terre vengono devastate invece di renderle fertili e produttive? Sa il ministro che il danno da lui attribuito all’enorme consumo di carni è ben più basso perché la media pro-capite di consumo è inferiore (in Italia almeno e sicuramente in tutti i Paesi poveri) ai 100 gr. giornalieri raccomandati per un sano regime dietetico?

E allora di cosa parlava riferendosi a 3 miliardi di persone al massimo? Di riduzione della popolazione? E secondo quale criterio? Chi ha concesso alla scienza e alla politica di determinare qual è il numero massimo di abitanti del pianeta? Chi ha determinato la deità di soggetti in giacca e cravatta con ruoli istituzionali? Amministrare non significa demolire, distruggere, eliminare.

E poi, un piccolo sfizio… quando dice che l’essere umano è un “parassita che consuma energia senza produrne”… a chi si riferisce? Non tutti, mi piacerebbe ricordargli, siamo politici o ministri.

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Mi piace ascoltare, non semplicemente sentire. Il dialogo non è "parlare" ma consentire alle anime di incontrarsi

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