Si tinge sempre più di mistero la morte della 43 enne Viviana Parisi e la scomparsa del piccolo Gioele di 4 anni.

Molta era l’attesa sull’esito dell’autopsia disposta dai magistrati e curata da un team di esperti fra i quali chi si era già occupato del caso della giovanissima Yara Gambirasio. L’autopsia non ha però fornito in questa prima fase i necessari riscontri e restano quindi aperte tutte le ipotesi: omicidio, suicidio o incidente fatale.

Resta però l’altro mistero: dove può essere sparito il piccolo Gioele? Di quanto può essersi allontanato dalla mamma a 4 anni in un territorio per lui sconosciuto? Per lui i soccorritori impegnati nelle ricerche stanno impiegando ormai ogni sorta di mezzo umano e tecnologico disponibile ma nessuna traccia è stata riscontrata e quindi, anche in questo caso, tutte le ipotesi sono aperte: tragedia, rapimento? Non v’è certezza nemmeno che al momento della sparizione della sventurata Viviana, ormai 9 giorni fa, il bambino fosse con lei, discordanti sono infatti anche i ricordi degli operai che lavoravano in autostrada in quel tratto nei pressi dello svincolo di Caronia e che per ultimi hanno visto Viviana mentre a seguito di un lieve incidente scendeva dall’auto.

L’unica certezza è il cadavere della donna, orribilmente sfigurato da morsi di animali randagi ma neanche questo chiarisce: gli animali potrebbero averne aggredito il cadavere e non averne determinato la morte. Il mistero si infittisce e ha tutte le caratteristiche -purtroppo- per diventare il fatto di cronaca dell’estate di questo disgraziato 2020.

NdR: la fotografia in “chiaro” del bambino scomparso si rende necessaria per agevolarne le ricerche

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Mi piace ascoltare, non semplicemente sentire. Il dialogo non è "parlare" ma consentire alle anime di incontrarsi

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