Un NO o un SI per condannare (o assolvere) il Governo Lega-5S

di Luigi Asero

 

Lunedì diciotto febbraio si vota online sul “caso Diciotti“. I militanti pentastellati sono chiamati a decidere dalle 10 alle 19, con un SI o con un NO sulla richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti dell’alleato di Governo Matteo Salvini. Con il SI l’elettore esprimerà la contrarietà all’autorizzazione a procedere. Votando NO invece si chiede che il ministro degli Interni sia processato per la decisione (politica) di aver trattenuto a bordo i migranti sulla nave Diciotti lo scorso mese di agosto 2018.

Martedì 19 la Giunta per le autorizzazioni a procedere sarà chiamata a decidere se il ritardo allo sbarco sia stato deciso “per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell’esercizio della funzione di Governo”.

La domanda sarà quindi: “Il ministro Matteo Salvini ha agito o no nel pubblico interesse, impedendo lo sbarco dei migranti trattenuti a bordo della nave Diciotti?“. Votando SI ci si oppone al processo, votando NO si ritiene che il ministro degli Interno abbia agito contro il pubblico interesse e in maniera delinquenziale chiedendone il conseguente processo come richiesto dal Tribunale dei Ministri di Catania, i cui tre componenti (tutti appartenenti alla corrente di Magistratura Democratica), contrariamente rispetto alla richiesta di archiviazione della Procura ne hanno richiesto appunto l’imputazione.

Il voto online di domani sarà però un banco di prova più che per il Governo, che già si è espresso ritenendo eventualmente “correi” lo stesso premier Giuseppe Conte, il vice premier Luigi Di Maio e il ministro dei Trasporti e Infrastrutture Danilo Toninelli. Perché appare evidente che una eventuale vittoria del NO, da tanti auspicata più per una sorta di “regolamento di conti” fra le diverse anime del Movimento vorrebbe dire che si ritiene sbagliato sia l’alleanza con la Lega Salvini sia l’operato del Governo intero sulla questione Diciotti. Insomma una vera e propria arma a doppio taglio.
Non è detto che in caso di vittoria dei NO e conseguente processo a Matteo Salvini sia questo l’unico a pagarne le conseguenze. Anzi! Forse l’unico a perderne potrebbe essere proprio il Movimento.

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Mi piace ascoltare, non semplicemente sentire. Il dialogo non è "parlare" ma consentire alle anime di incontrarsi

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1 commento

  1. Non sono un militante pentastellato e quindi non sono stato chiamato a votare sulla piattaforma Rousseau. Però mi fa piacere che mi abbiate informato e che abbiate inviato la vostra e-mail all’indirizzo giusto. Luigi Donatello Asero

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