mh17_6Di Luigi Asero

…sono morti. Così, per un missile sparato da non si sa chi a non si sa cosa.

Chiedo scusa per questo inizio. Non si inizia così un articolo, non si inizia così la cronaca di una giornata che per qualcuno è di disperazione e lutto, silente e/o urlante. 

Ma nemmeno si uccidono così tanti civili e bambini inermi senza poi che si possa chiedere un minimo di coscienza e di rimprovero dell’opinione pubblica. E noi, prima che scrivere, siamo parte di chi quell’opinione prova ad averla e ne siamo quindi parte integrante.

Erano in 298 sul nuovo “volo maledetto” Mh-17 della incolpevole Malaysia Airlines. I 283 passeggeri (di cui appunto 80 bambini) e 15 persone componenti l’equipaggio. Ci dicono che fossero turisti, ma che turista è chi rientra in Patria per incontrare i propri familiari? E se turisti fossero? Tutti, compreso chi a bordo lavorava erano prima “persone”, “esseri umani”. A parte che anche essere un “turista” non è una colpa, semmai forse è un piccolo e spesso meritato “privilegio” di questi tempi tra crisi, guerre, follia dilagante.

Siamo al giorno delle prese di posizione, dei leaders mondiali pronti a puntare il dito contro i propri nemici. Mosca accusa Kiev, Kiev dice che sarebbero stati i filorussi (che però hanno recuperato già la prima delle due scatole nere). Chi ha usato quei missili anti-aerei? Chi ha manovrato quei “buk” in grado di lanciarli?

Mosca accusa il governo di Kiev, che di rimando accusa le truppe leali invece proprio a Mosca.

Invertiamo il ragionamento: non importa chi ha sparato e perché. Importa invece chi è morto e perché? Per CHI?

Qualcuno quei missili terra-aria micidiali, prima che fossero usati, li ha forniti. Non vogliamo parlare contro la Russia. Non è questo il punto. Non è schieramento. L’Italia fornisce armamenti e in questo momento, da un’altra parte del mondo altri muoiono (anche qui bambini, spesso). A chi serve questo massacro?

Si è supposto anzi che Kiev volesse colpire non il volo MH17 ma il volo presidenziale russo, colpire e disintegrare addirittura Vladimir Putin. Se per un attimo ci fermiamo a pensare “…e se fosse vero?”, i due velivoli si somigliano in effetti, la livrea è abbastanza “simile”.

Kiev può arrivare a ideare un progetto simile pensando di “farla franca”? Non lo crediamo.

E allora qualcuno avrebbe suggerito questa “ipotesi”. Si può pensare sia plausibile? E se sì, lo scenario si complica. È qualcosa di più di un “incidente”, di un “errore”. Non è “solo” la morte di 80 bambini e altri 218 adulti.

È l’inizio di una possibile Apocalisse. E questo spiega l’inizio di queste righe: “…sono morti. Così, per un missile sparato da non si sa chi a non si sa cosa.”

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Mi piace ascoltare, non semplicemente sentire. Il dialogo non è "parlare" ma consentire alle anime di incontrarsi

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