Scontri in Yemen dopo l’uscita del film anti Islam

I recenti attentati e le recenti minacce comparse su un sito internet facente capo alla rete di Al Qaeda hanno fatto decidere la chiusura di scuole, ambasciate e consolati francesi per il prossimo venerdì in una ventina di Paesi musulmani.
La Francia risponde così dopo l’attentato di Bengasi che ha portato alla morte dell’ambasciatore americano Chris  Stevens e di altri tre funzionari dell’Ambasciata Usa in Libia.

Un giornale satirico francese però rilancia e proprio oggi, dopo le polemiche innescate da un film americano ironico sull’Islam (origine dei recenti disordini e delle conseguenti gravi minacce), pubblica una serie di vignette ancora una volta contro il Corano e Maometto. Intervistato in radio il primo ministro francese, Jean Marc Ayrault dichiara che la Francia è un Paese dove è garantita la libertà di caricatura e se qualcuno dovesse sentirsi offeso può rivolgersi ai tribunali.

Ma se la libertà di caricatura è garantita evidentemente non lo è altrettanto la libertà di religione e di opinione, visto che due manifestazioni islamiche per le quali erano stati richiesti i regolari permessi, non sono state autorizzate ed anzi è stato espresso il più assoluto divieto di assembramento.

Sul fronte americano importanti dichiarazioni vengono invece dal presidente Barack Obama che rivolgendosi direttamente ai musulmani nel mondo:  “Il messaggio che dobbiamo lanciare al mondo musulmano è che ci aspettiamo che lavorino con noi per assicurare la sicurezza al nostro personale. Ci aspettiamo piena collaborazione  perché è questo l’unico modo in cui funzionano questo tipo di cose in tutto il mondo“.
Ma ormai l’ennesima miccia contro la Pace è stata innescata, e ancora una volta spegnerla non sarà facile.

Luigi Asero

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Mi piace ascoltare, non semplicemente sentire. Il dialogo non è "parlare" ma consentire alle anime di incontrarsi

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