Depositata dalla Procura della Repubblica di Roma la richiesta di rinvio a giudizio per il reato di bancarotta per sette fra manager e funzionari Alitalia, in carica dal 2001 e fino al 2007. Per l’ex presidente, Giancarlo Cimoli, è stato ipotizzato in aggiunta anche il reato di aggiotaggio.

Alitalia, secondo una indagine della Guardia di Finanza avrebbe corrisposto nel periodo preso in esame quasi 28 milioni di euro a titolo di emolumenti vari e conseguenti alla carica rivestita, ma non giustificati.

In particolare, emerge che a Giancarlo Cimoli, ex amministratore delegato e presidente tra il 2004 e il 2007, sono stati riconosciuti compensi pari a 5.966.526,91 di euro, cosi’ suddivisi: 101.607 euro come amministratore; 2.114.919 quale quota fisso per remunerazione spettante ad amministratori investiti di particolari cariche; 1.500.000 quale quota variabile per la remunerazione degli amministratori investiti di particolari cariche; 2.250.000 per patto di non concorrenza; 21.252,03 a titolo di benefici non monetari.

A ciò si aggiungono svariati altri emolumenti per vari manager, fra questi emolumenti ulteriori somme sarebbero state liquidate a dirigenti con responsabilita’ strategiche per complessivi 9.333.000

Luigi Asero

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