Era l’11 giugno del 1989, il mio 4° anno alle scuole superiori si era appena concluso. Restava la speranza del nuovo anno, restava la malinconia della classica delusione d’amore adolescenziale (o quasi). Scrissi sul diario di quell’anno queste parole.

 

 

Tramonta il sole

e un altro giorno se ne va.

Il domani? Non si sa

Un altro giorno se ne va,

il tempo, ma io…

che faccio qua?

Neanch’io lo so, cerco l’amore?

Forse… chissà…

Intanto butto sudore

per cercare di farmi una posizione,

una posizione che possa dar ragione

a chi crede in me, ma quanti saranno?

Io so solo d’aver finora fatto soltanto danno.

Tramonta il sole,

passa ancora un anno.

Passano inesorabili gli anni.

Ma non le speranze, quelle rimarranno

fin quando almeno

con il sole anch’esse tramonteranno…

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Mi piace ascoltare, non semplicemente sentire. Il dialogo non è "parlare" ma consentire alle anime di incontrarsi

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