Dopo molto tempo scrivo una nota, è appena iniziato il 2011 e in qualche modo questa nota è forse la classica nota dei buoni propositi, quella che poi puntualmente dopo i primi 7 giorni dell’anno non verrà mai rispettata. O forse no, non è la nota dei buoni propositi, ma di ciò che cambierò e che in realtà ho già iniziato a cambiare col finire del vecchio anno.
La nota del mio continuo rigenerarmi.
Non si cambia mai nella vita, ma ci si modifica, qualcuno dice che “si cresce” io non ne sono convinto. Vedo veri “ometti” o “piccole vere donne” di 4 o 6 anni ed eterni bambini mai cresciuti di 70 anni. Non si cresce mai nella vita, si cambia semplicemente. Aumentano le rughe, cambiano le espressioni e il linguaggio, cambia il modo di pensare. Ma non è detto che questo sia quel che si chiama crescita. Io preferisco chiamarlo cambiamento.

Inizio proprio da questa piattaforma, Facebook. Quando mi iscrissi la prima volta con il profilo che mi fu poi rimosso (il 5 giugno 2010 per motivi a tutt’oggi dubbi malgrado la mail di spiegazioni inviatami dallo staff), pensavo che Facebook fosse un utilissimo strumento di collaborazione e di dialogo. Un mezzo che usato correttamente potesse portare a un vero dialogo fra tutti e alla creazione di un autentico cambiamento del pensiero per arrivare finalmente a sviluppare una nuova identità di persone, di membri di una comunità come è lo Stato (inteso come l’insieme dei cittadini che compongono il territorio occupato). Non è così. Facebook è solo un amplificatore dell’umore al pari di certe droghe leggere o dell’alcool in cui ognuno anziché dialogare cerca di urlare più forte le proprie convinzioni senza preoccuparsi di aprirne un vero dialogo. Troppo spesso diventa anzi una fonte di insulto continuo, un modo per affermare la vera propria identità nascosta. O meglio, un modo per svelare senza capire chi si è veramente. Politicamente insomma il quadro mi pare molto deludente. Per cui credo che non scriverò più note di tipo politico come fatto in passato. Forse continuerò, come fatto negli ultimi mesi, a condividere qualche notizia aggiungendo un mio pensiero in merito… ma qui, per e su Facebook, non credo di sprecar più parole. Non vedo la voglia e non vedo i numeri per farlo proficuamente. E il tempo impiegato non vale l’impegno profuso essendo il tempo stesso denaro.

Cercherò di impegnarmi sempre nella diffusione invece di pensieri positivi tramite il gruppo “Diamo fiducia alla Vita!!!” e la pagina “SPP – Solo Pensieri Positivi” per il puro piacere di donare anche un solo sorriso a chi vorrà leggere, come tra vecchi compagni che ci si incontra in una mitica rimpatriata.

Di certo, e già lo faccio da tempo, non continuerò a favorire le attività di marketing di Facebook e azienducole affilliate per cui non autorizzo più, da mesi ormai, applicazioni esterne (fiori, giochi, cuori, oroscopi, kissess, date di nascita e date di morte, zucchine fritte e abbracci amorevoli, ecc ecc…). Non vi offendete pertanto quando non riceverete da me risposta alle applicazioni inviate.

Le mie note riguarderanno più facilmente cose che mi incuriosiscono. Dal mondo degli animali alla genealogia dei sassi alla scogliera di Catania, dalla facile ironia verso certi spot pubblicitari alla vita di coppia per come la intendo io, compreso e prima di tutti, la vita sessuale di cui (per stupidi e perbenisti tabù) non si parla quando si pensa che si è raggiunto un livello culturale più “elevato”. Non capendo che parlarne, senza scadere in facili e banali volgarità è invece anch’esso un percorso di crescita.

Il mio 2011 più personale invece avrà anch’esso dei cambiamenti per me rilevanti. Di certo mi allontanerò da chi volontariamente mi ha fatto del male (e in effetti avevo già iniziato nel corso dell’ormai trascorso anno), probabilmente lo farò anche da chi lo fa involontariamente. Pensando di non ferire, temendo sempre e costantemente in nome di paure che non ha coraggio di affrontare e per cui non ha mai saputo accettare la mia mano tesa a dire “proviamo ad affrontarle insieme, qualsiasi altra cosa verrà dopo”.

Non ho un carattere facile, a differenza di quanto si potrebbe percepire, capisco sempre le telefonate amichevoli a cui non si risponde o i messaggi volutamente ignorati, le volte in cui si cerca un qualsiasi “impegno” per declinare garbatamente un invito o i telefoni staccati quando pare male rispondere “no mi spiace, non mi va”. Li capisco.

Ma dentro me invece fanno male, preferirei la saggezza di dir no e un sincero “perché”. Non una scusa di cortesia per non ferire e che invece ferisce molto di più proprio perché mi dà la sensazione di non aver saputo trasmettere quella fiducia che avrei voluto trasmettere proprio a quella persona.
Questo mi farà allontanare. Forse sarà sbagliato, forse sarà anche infantile, ma un minimo di certezze lo chiedo sempre da chi mi aspetto qualcosa di concreto. Io sono, o almeno mi ritengo, sincero. Vorrei che questa cosa fosse apprezzata. Non offro molto nella vita, non posso offrire grandi cose, cose eclatanti, ma so di saper offrire tanti e costanti piccoli gesti quotidiani che credo (col mio modo di vedere) valgano di più.

So di saper offrire in ogni amicizia sincerità e rispetto. Se parlo di sentimenti di amore poi, alla sincerità e al rispetto aggiungo appunto l’Amore (volutamente con l’iniziale maiuscola). Se chiedo almeno la sincerità, senza stupide strategie e paure dietro, non penso di chieder la luna ma solo un atteggiamento maturo.

Ecco, tutto questo sarà il mio 2011. Non so, ripeto non so, se si chiama crescita. Io, per me, lo chiamo cambiamento. Sicuramente continuerò a fumare, so che potrei smettere solo se accanto avessi una persona che abbia concretamente la voglia di farmi smettere, ma so che non potrà mai riuscirci né con le frasi spot (perché so già da me che fa male), né con le imposizioni. Con me non hanno mai funzionato le imposizioni, nessuno è mai riuscito a impormi qualcosa.

E infine il mio 2011 sarà a Catania, nella mia Catania, nella mia Sicilia. Per mesi avevo accarezzato l’idea di abbandonare tutto, per mesi sono stato male, per mesi ho cercato di pensare a come creare un “nuovo me stesso” lontano da questa difficile terra. Il nuovo anno mi regala invece una nuova considerazione. Non è scappando via che risolverò qualcosa, ma soltanto attuando quel che ho scritto prima. Non è una questione di luoghi, ma di come.
Per cui rimarrò a Catania, svilupperò il mio lavoro e le mie passioni. Qui. Io non scappo più, scapperò solo da chi scappa da me…

Buon 2011 a tutti!

Luigi Asero – 02/01/2011 h 14.00

Pubblicazione originale: https://www.facebook.com/note.php?note_id=183018728392325

Informazioni sull'autore

Mi piace ascoltare, non semplicemente sentire. Il dialogo non è "parlare" ma consentire alle anime di incontrarsi

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