20 agosto, ore 20.35 – Fermata AMT di via Etnea (Villa Bellini):

La fermata di via Etnea presso la Villa Bellini colma di persone in attesa di poter rientrare a casa, chi dal lavoro, chi dal mare, chi dal fare compere, chi semplicemente da una passeggiata. Fra i tanti occasionali o meno, pendolari parecchie persone in attesa di un bus della linea 733 o della linea 702. L’attesa di protrae, io riporto il mio personale orario iniziale d’attesa ma ho già trovato altri utenti. Il bus è così e spesso, almeno “di vista” ci si conosce.
Il tempo trascorre, via Etnea si svuota. In attesa i soliti passeggeri, qualcuno sconosciuto.
Chi può, si fa venire a prendere da qualche familiare o amico.
Il tempo continua a trascorrere fino alle 21.48 quando transita finalmente la linea 702 foglio 1, puntuale almeno questo autista. E rassegnatamente gentile rispetto alle ovvie proteste.
A distanza di un mese scrivo nuovamente a questo giornale, sperando di trovar nuovamente ospitalità e chiedendo non venga censurata la parte in cui, per l’ennesima volta chiedo perché in un’azienda privata gestita male possa venir meno la fiducia rispetto all’assett management mentre alla AMT di Catania rimangono costantemente nelle loro poltrone il Presidente, il Direttore e l’Amministratore. Quando un’azienda riporta sempre gli stessi problemi manca di certo – fra le tante variabili – anche la capacità di organizzazione e di controllo.
Il personale viaggiante è l’unico che, almeno per lo stress, paga le conseguenze di tale situazione assieme agli utenti. Spesso gli autisti sono, comunque la si voglia pensare, gentili rispetto a un’utenza ormai al limite della sopportazione e della normale tollerabilità.
Oggi ascolto una coppia di turisti americani venuti nel mio negozio. Arrabbiatissimi per aver atteso oltre un’ora l’arrivo di non so bene quale linea.
Il traffico è caotico, il controllo della Polizia Municipale è forse insufficiente (solite carenze di organico) ma giustificare con queste variabili una o due sole vetture su una linea ad alta percorrenza è assumere a pretesto ciò che per aziende serie potrebbe giustificare solo un ritardo di dieci minuti.
Se proprio il Sindaco di Catania non è in grado di rimuovere questi “manager” dal loro incarico, abbiano loro la bontà di rassegnare spontaneamente le loro irrevocabili dimissioni.

LUIGI ASERO


Originariamente pubblicato su http://cataniact.splinder.com giovedì, 21 agosto 2008 – 15:05

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Mi piace ascoltare, non semplicemente sentire. Il dialogo non è "parlare" ma consentire alle anime di incontrarsi

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