Il ddl Gentiloni sostituisce la legge Gasparri. Una nuova legge regola il sistema radiotelevisivo in Italia. Una legge che regola nuovamente il mercato aprendo di fatto la strada a eventuali nuovi poli televisivi che possono finalmente aspirare a una maggiore visibilità.
Credo sia giusto fare una premessa. Chi mi conosce sa come da sempre io mi sia battuto per gli ideali proposti dall’ideologia di sinistra (che non è necessariamente comunista, lo dico per gli affezionati del credo berlusconiano…), ma cerco sempre di essere obiettivo e credo in una sinistra capace di fare autocritica, ben sapendo che ragioni e torti non sono mai da un solo lato.
Fatta la premessa continuo nell’esternare questa mia modesta opinione a proposito di questa nuova legge. Non mi permetto di entrare nel merito non essendo un giurista e non avendo quindi la necessaria competenza.
Certamente però i due poli principali dovranno abbandonare le frequenze utilizzate per passare al digitale terrestre. A destra si invoca allo scandalo… “Mediaset deve passare rete4 al digitale terrestre per una vendetta della sinistra di Governo nei confronti di Silvio Berlusconi… la sinistra cerca di instaurare una dittatura dell’informazione…”atto di banditismo” proclama da Campobasso l’on. Berlusconi…Legge “ad personam” contro l’avversario politico fanno sapere dagli uffici Mediaset…
Ma anche a sinistra fioccano i commenti… “Si ripristinano le regole di mercato”…”Rete4 ha lavorato su frequenze fuori legge per anni, oggi quelle frequenze vengono liberate e rivendute”…la legge è stata approvata all’unanimità ed è segno che sia giusta… ecc ecc
Ora, a parte che anche l’entrata in guerra della Seconda Guerra Mondiale è stata votata all’unanimità e non per questo si è rivelata una scelta giusta… a tutti paiono sfuggire alcune considerazioni, forse banali, di un uomo come me, uno fra i tanti, uno del popolo, cittadino fra i cittadini..
La legge contro Rete4 produce un effetto minimo perché il boom del digitale terrestre fara sì che nel 2009 (anno in cui avverrebbe il passaggio) la renderà comunque visibile alla maggioranza dei cittadini, inoltre (non se ne abbia il fido Fede) il TG di Rete4 sinceramente mi sembra meno foriero di notizie rispetto a Striscia la Notizia di Canale 5, quindi credo che l’effetto sulla visibilità dell’informazione berlusconiana è minimo, o almeno contenibile. Lo dico perché pur non condividendo tante opinioni della destra difendo comunque il diritto di ognuno ad esprimere i propri punti di vista. Quindi nel Polo stiano tranquilli… continueremo ad apprendere quanto propinato quotidianamente dalle reti Mediaset.
Inoltre se Rete4 lavora su frequenze fuori legge (ma un  DL dell’allora Governo Craxi sbloccò il tutto), tenuto conto dei milioni di telespettatori bastava ripristinare la legalità con una nuova assegnazione di frequenze, inutile modificare tutto il settore a solo beneficio del digitale terrestre, che è l’ennesimo affare in combutta tra destra e sinistra…
Altro punto della riforma Gentiloni è la finalmente conquistata indipendenza dell’Auditel di cui però le reti potranno esser socie. Come dire che l’Auditel diffonde i dati sul successo di una trasmissione in maniera obbiettiva. Peccato che il controllato (la TV) ne sia proprietario… a tutto vantaggio della sola raccolta pubblicitaria…
A tutti però sembra sfuggire un particolare. Nel limbo del digitale terrestre finisce anche Rai 3. Ovvero l’unica rete di sinistra che anche nei giorni scorsi è stata (delle volte) obiettivamente critica contro l’attuale Governo. Soprattutto nelle sue inchieste sull’universo Telecom Italia. Che poi, dal mio punto di vista, è stato un clamoroso autogol del governo Prodi.
Considerazione finale. Forse il vero desiderio di questo ddl non è oscurare Rete 4, ma mettere a tacere Rai 3. E mi pare un altro autogol senza precedenti…
Luigi Asero

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Mi piace ascoltare, non semplicemente sentire. Il dialogo non è "parlare" ma consentire alle anime di incontrarsi

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