Pagine di diario

È domenica, una grigia domenica dicembrina. Piove. Da giorni ormai piove a Catania. Il primo pomeriggio si presenta con dei timidi raggi di sole. Non è un sole forte, capace di scaldarmi. Forse neanche il sole d’agosto, in questo momento, potrebbe scaldare il mio cuore afflitto, afflitto dal vuoto incolmabile di sentirsi solo. Un cuore che batte, e batte… senza trovar risposta.

Mi rifugio nelle onde del mare, faccio un giro in macchina, mi fermo in piazza Europa. Da piazza Europa si può ammirare un panorama stupendo. Da un lato tutta la zona recente di Catania, dall’altro tutto un tratto della scogliera con le onde che colpiscono e massaggiano gli scogli. Sulla scogliera le onde alternano grandi schiaffi a dolcissime carezze. Ed è bello ascoltare l’urlo delle onde echeggiare fra i miei mille pensieri. Far compagnia, spontaneamente, senza alcun fine, al battere del mio cuore. E lui si adegua, ne sente il ritmo. Quasi a voler trasformare dei singoli rumori in musica.

Nella mia vita tutto sembra immobile, ogni istante già vissuto. È il destino di ogni clone. Anche il mio.

Decido di scattare alcune fotografie a questa scogliera, dono della natura alla città di Catania. Le scatto. Il cielo s’increspa, credo d’aver fatto due foto identiche. Ricomincia a piovere. I timidi raggi di sole timidamente vanno via. Vado via anch’io.

Sono ora davanti al computer, guardo le due foto, il mare uguale. Nella prima le onde carezzano la scogliera, nella seconda la schiaffeggeranno, punendola forse del suo colpevole silenzio.

Le due foto non sono uguali, forse anche i miei istanti hanno la speranza di apparire diversi…

Luigi


Nota: Originariamente pubblicato su http://asteroide.myblog.it 18/04/2004 14.27

Informazioni sull'autore

Mi piace ascoltare, non semplicemente sentire. Il dialogo non è "parlare" ma consentire alle anime di incontrarsi

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